Autostima è l'idea che il bambino ha di se stesso, il valore che dà alla sua persona.
Si costruisce già nei primi anni di vita attraverso azioni e parole che gli adulti di riferimento utilizzano nei suoi riguardi. Queste lo faranno sentire accettato, amato o oppure non accettato.
Autostima e affetto creano una relazione stretta tra loro.
Quando bambino si sente sostenuto in quello che fa, sente che i suoi genitori hanno fiducia in lui e che lui è importante si conseguenza il suo livello di autostima si alza. Infatti, riprendere un bambino quando ha sbagliato è naturale ma farlo nel modo giusto è ciò che ogni genitore dovrebbe imparare disapprovando il comportamento sbagliato e non mirando all'identità del bambino.
Questa modalità di approccio e educazione farà sì che tuo figlio crei un'immagine di sé molto positiva.
Sarà una base forte che gli permetterà anche in ambiente esterno alla famiglia di gestire le situazioni, i suoi disagi, gli ostacoli che incontrerà senza avere assolutamente paura o timore di farcela da solo.
Perché è importante che il bambino abbia una buona autostima?
Una buona autostima è fondamentale affinché già da piccolo sviluppi una personalità forte, consapevole dei suoi talenti e delle sue qualità, che lo aiuti a migliorarsi nel tempo diventando un adulto capace di affrontare qualsiasi cosa.
Un adulto con una personalità abbastanza composta che saprebbe gestire anche giudizi esterni senza sentirsi giudicato o sbagliato.
Per aiutare un bambino a creare una buona autostima è fondamentale seguire dei piccoli accorgimenti. Grazie a questi, tu genitore potrai inoltre rafforzare il rapporto con lui insegnandoli a remare anche quando ci sono quei momenti di mare in tempesta.
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L'amore incondizionato è la forma più pura di amore che ogni genitore ha il dovere di dare ai propri figli.
É un sentimento che porta a manifestare questo amore innato che si sviluppa nel momento in cui nasce il proprio figlio.
Se come genitore sarai affettivo, accogliente, giocoso, amorevole e lo guarderai per quello che è senza giudicarlo allora tuo figlio si sentirà accettato.
"Se giudichi le persone, non hai tempo per amarle".
Madre Teresa di Calcutta
Rafforzare questo comportamento anche attraverso frasi come ti voglio bene, ti amo, sei il figlio migliore del mondo faranno sentire tuo figlio stimato. E quando ti capiterà di ritrovarti davanti a una sua monelleria o marachella impara a non etichettarlo come bambino cattivo ma a spiegarli perché quel comportamento è sbagliato.
Partiamo dal presupposto che ogni bambino merita l'amore perciò parole e gesti faranno in modo da fargli percepire, in ogni singola cellula del suo corpo, il tuo amore per lui.
Quando la relazione vive di questo amore allora la vibrazione tra le te e lui è molto molto alta già dai primissimi momenti di vita. La conseguenza di ciò sarà creare un attaccamento sicuro, utilizzando i termini dello psicologo Bolwby, permettendoli di chiedere aiuto solo quando ha un reale bisogno.
Sostituirsi sempre a lui nelle scelte, in tutto ciò che fa non lo aiuta a sperimentare la realtà circostante né tantomeno a crescere fino a mettersi in gioco e capire i suoi limiti ma anche i suoi punti di forza.
Un bambino amato incondizionatamente è un bambino che sa relazionarsi con il mondo intero, che si sente sicuro di quello che è quindi pronto ad affrontare le situazioni e a non avere assolutamente paura.
In sé sono racchiusi tre punti fondamentali: stabilità, protezione, sicurezza.
Amare incondizionatamente non è creare dipendenza ma creare una struttura interiore forte senza pressione.
Quali strategie adottare per trasmettere questo sentimento?
L'amore è qualcosa che si dà gratuitamente affinché tuo figlio cresca emotivamente forte. Inviagli il messaggio che al di là di un errore tuo figlio continua a essere amato, al di là del suo successo o insuccesso, lui è speciale.
Quotidianamente ritaglia del tempo per stare unicamente con tuo figlio, trova del tempo in cui sai che l'attenzione è dedicata solo a lui in modo da sentirsi di essere una persona importante.
Non importa quanto tempo dedichi, anche un attimo basta per far sentire il tuo bambino al centro dell'attenzione.
Se ti fa una domanda guardarlo negli occhi mentre lo rispondi, evita di guardare il cellulare o di rispondere mentre fai qualcos'altro. La sera raccontagli una storia, mettiti accanto a lui nel suo letto e chiacchierate oppure guardate insieme un film sdraiati sul divano.
I bambini capiscono quando tu sei lì e stai dando un'attenzione di qualità oppure sei solo presente fisicamente ma con la testa pensi ad altro.
Si pretende spesso l'ascolto dai propri figli quando sono i genitori i primi a dedicare loro un ascolto superficiale.
Anche a me come mamma capita di essere stanca oppure di guardare la tv e di rispondere alle sue domande senza guardarlo negli occhi; mi rendo conto che in quel momento io non ci sono con tutta me stessa per lui.
Se imparerai a dedicare del tempo di valore a tuo figlio urla, capricci, lamentele saranno veramente poche perché non avrà bisogno di attirare la tua attenzione.
Anche nei momenti in cui lui è arrabbiato e si sta comportando come tu non vorresti, dimostrati disponibile e accogliente.
A volte si dimentica che i bambini abbiano sentimenti e che un comportamento sbagliato deriva dal fatto che sono fatti così. Invece no. Deriva da quello che sentono dentro.
I momenti di forte stress emotivo dovrai, tu in qualità di genitore, insegnargli a gestirli. Basta che tu sia accanto a lui dedicando tutto il tuo supporto. Allontanati solo quando il tuo bambino si sarà calmato.
Perciò:
Dare delle regole ai bambini è uno dei compiti più difficili per un genitore possa fare perché, nell'immaginario collettivo, regola significa imposizione o almeno così ci hanno insegnato, a loro volta, i nostri genitori.
Io spesso faccio fatica a dire no ai miei figli senza dare una spiegazione. Mio figlio grande mi risponde con la fatidica domanda: Perché?
Una parola per farmi capire l'importanza di spiegare il motivo di quel no. La spiegazione assume importanza maggiore rispetto al no stesso.
Soprattutto, mai cambiare idea subito dopo aver detto di no.
Cerca di tenere saldi i limiti messi perché essi, per tuo figlio, sono come una bussola: orientano e lo aiutano a mantenersi sulla giusta strada.
Le regole aiutano tuo figlio a sentirsi sicuro.
L'ingrediente fondamentale è farlo con autorevolezza non con autorità. L'autorità ha un effetto contrario perché fa percepire una regola come un dovere, un'imposizione alla quale ha il "diritto" di ribellarsi.
Le regole hanno anche un'altra funzione educativa: quella di far capire a tuo figlio che tu sei un punto di riferimento, non un amico o un despota come accadeva nel passato.
Non sempre è possibile dare tutto ai propri figli perciò affinché lui sia un bambino poco insoddisfatto, litigioso, furioso potrai insegnarli a capire che non sempre tutto è dovuto e che potrebbe anche non essere il momento adatto per soddisfare quel desiderio.
I limiti e le regole fanno sentire protetto, allo stesso modo, insegnano a gestire il suo istinto e la sua emotività.
Le norme hanno la funzione di creare una struttura di riferimento di base sulla quale strutturare la propria personalità.
Quando si troverà ad affrontare delle difficoltà all'interno di relazioni saprà tollerarle e reggere quella frustrazione che ne deriva evitando di sentirsi ingabbiato o schiacciato nella sua stessa libertà.
Affinché una regola sia efficace deve rispondere a tre principi fondamentali:
Per esempio, invece di dire: "Non giocare nella camera da letto" potresti cambiare la frase con "Gioca nella tua stanzetta perché hai più spazio". Tuo figlio fa i capricci per spegnere il cellulare o la televisione? Invece di spegnere direttamente la TV o togliere il telefono dalle mani puoi dirgli: "Appena finisci questo gioco o il tuo cartone animato preferito spegni il dispositivo, TV."
Puoi notare dalla sola lettura di queste frasi come la percezione di una regola cambia da un modo ad un altro.
Sbagliare è un atto naturale per tutti gli esseri umani, capita sia ai bambini che agli adulti.
Invece di insegnare a tuo figlio a evitare di cadere poi insegnarli a come rialzarsi dopo una caduta.
Prima o poi tuo figlio si troverà in una situazione in cui sarà solo e dovrà gestirsi da solo per affrontarla nel migliore dei modi perciò è giusto che tu lo prepari a superare le difficoltà.
Il verbo sbagliare ha sempre avuto un'accezione negativa.
La correzione dello sbaglio diventa rimprovero, di conseguenza il bambino si sente inadeguato e da adulto tenderà ad essere molto rigoroso e giudizioso verso se stesso tendendo ad essere perfetto.
Insegna a tuo figlio che sbagliare è un atto contemplato nella normalità delle cose.
Ciò che ti sto dicendo forse è contrario all'educazione tradizionale fondata sulla colpa che si trasforma in paura in seguito all'errore commesso.
L'obiettivo dello sbaglio per tuo figlio deve essere imparare da esso, non sentirsi male, per questo insegnali a trarre esperienza da quel momento e non a fare tutto sempre in maniera perfetta.
Come insegnare a tuo figlio a darsi il permesso di sbagliare?
Incoraggia tuo figlio ogni qualvolta che compie azioni positive.
L'incoraggiamento non va confuso con la gratificazione.
La gratificazione è un atto successivo a qualcosa che ha portato frutti o a obiettivi raggiunti. Mentre l'incoraggiamento è essenziale anche quando tuo figlio ha sbagliato e vuole essere invogliato a riprovarci.
Tuo figlio ha dato il massimo in qualcosa ma il risultato non è quello che lui sperava o desiderava?
Incoraggialo a fare meglio, a fare in maniera diversa in modo da crescere in lui un'autostima abbastanza forte.
I comportamenti da adottare sono:
Forse l'incoraggiamento ti è sembrato un lavoro un po' duro ma da mamma ti garantisco che è un ottimo sistema per rafforzare l'autostima in tuo figlio affinché impari a tirare fuori la giusta forza nei momenti di difficoltà.
Quando tuo figlio vuole comunicare con te, raccontarti la sua giornata, chiederti un consiglio o condividere semplicemente un pensiero ascoltalo con attenzione.
Ha bisogno di sapere che tu ci sei in quel momento.
Ha bisogno di capire che i suoi sentimenti, i suoi pensieri e le sue emozioni sono importanti per te.
La difficoltà maggiore nei bambini è dare un nome alle emozioni perciò aiutalo a capire cosa sente in quel momento senza imporgli il tuo modo di vedere, percepire le cose. Suggeriscigli solo il nome dell'emozione, sarà lui a scegliere quello giusto da attribuire a quello che sta provando.
Per una comunicazione efficace è importante che tu ascolti tuo figlio presupponendo che questo ascolto sia attivo e non passivo, sia comprensivo in modo da migliorare la sintonia con lui senza sminuire il suo vissuto.
Mentre tu ascolterai tuo figlio, in lui si innescherà una sensazione di calma e serenità che gli permetterà di abbandonare tutta l'ansia, le preoccupazioni che sente in quel momento. Inoltre, saprà che in futuro potrà contare su di te quando vorrà condividere dei problemi, quando sente che qualcosa lo preoccupa davvero.
Vedrai che la relazione con lui avrà una certa stabilità e fluidità.
Ascoltare è creare una relazione di fiducia e rispetto con tuo figlio. Complicità che non significa manipolare la sua mente ma lasciarlo libero di pensare di decidere rispetto alle sue sensazioni, alla sua natura in modo da comportarsi in maniera coerente con se stesso.
Evita di interromperlo mentre lui sta parlando perché interrompi il suo flusso mentale in modo che lui finisca il suo discorso e da completare tutto quello che gli passa in quel momento nella sua mente.
Quando vuole condividere le sue ansie, i suoi bisogni, le sue frustrazioni è importante che trovi in te una persona che sappia tradurre quello che sente dentro in modo da potersi esprimere liberamente.
Ascoltare è insegnarli ad avere un impatto positivo nella sua crescita.
Se sei un genitore che ha difficoltà ad ascoltare, ti consiglio di incominciare giorno dopo giorno ad allenare questa capacità. Ci sono persone che hanno questa predisposizione innata altre, invece, che hanno bisogno di tempo per poterla sviluppare.
Quando dico ascolta tua figlio dico ascolta anche i suoi non detti perché le conversazioni non sono fatte di sole parole.
Una conversazione è costituita anche da espressioni facciali, da gesti, dal tono di voce per questo è importante avere un contatto visivo mentre il tuo corpo risulta aperto e rilassato.
La tua apertura farà da specchio a tuo figlio che altrettanto aprirà il suo cuore condividendo quello che gli è accaduto.
I bambini sono sempre attivi, imparano in modo naturale attraverso l'esplorazione del proprio ambiente mentre ascoltano, si muovono, sostanzialmente vivono.
Se tu lasciassi muovere liberamente tuo figlio nel suo ambiente l'apprendimento sarà maggiore in modo da supportarlo.
Il tuo bambino svilupperà nuove capacità seguendo i suoi ritmi e il suo naturale evolversi.
Soprattutto in questo periodo un po' particolare che stiamo vivendo è importante che il tuo bambino senta di avere il tuo supporto.
Ha bisogno di sentirsi sicuro.
Lo so, capisco che in questo momento c'è stato chiesto di essere molto più forti e di metterci alla prova sfidando qualcosa che non avremmo mai potuto immaginare di vivere. Noi genitori abbiamo il compito di insegnare ai nostri figli a superare la frustrazione, la paura, l'incertezza.
Se sarai tu la prima persona ad essere ansiosa, paurosa di conseguenza anche tuo figlio si approccerà alla realtà in maniera ansiosa e paurosa.
Per questo è fondamentale che tu sia sincera con lui nel raccontargli quello che stai vivendo e provando in questo momento mostrandogli le tue fragilità. Allora capirà che tu sei un valido supporto, un punto fermo, una roccia sulla quale potrà poggiarsi, contare nei momenti in cui si sentirà il terreno franare sotto i piedi. Lo farà senza avere vergogna.
Da adulto saprà esprimere le proprie emozioni, stringendo i denti in tempo di fatica e conservando la speranza nel futuro.
Fare finta che non stia succedendo niente non aiuta a superare le sue paure perché il tuo bambino ha bisogno di comprendere che le emozioni negative fanno parte dell'essere umano, della vita e che dopo la tempesta c'è sempre il sole.
Stringi forte a te tuo figlio in modo da fargli sentire che quella tempesta la state attraversando insieme mentre tu sei sempre alla guida del timone. Pensieri, emozioni, corpo saranno tutt'uno e lui lo percepirà come percepirà la forza interiore che gli permetterà di capire che la paura è solo un'emozione passeggera. Bisogna solo saperla affrontare.
Supportare tuo figlio non significa sostituirsi ma proteggerlo insegnando che ad ad ogni fatica appartiene un perché, che una sofferenza nasconde sempre un'opportunità e che, se crederà in se stesso, sarà facile per lui riuscire a superare qualsiasi cosa mentre tu rimarrai il suo faro.
Ogni bambino ha bisogno di un genitore forte accanto a sé che dimostri il suo amore anche attraverso le sue fragilità e imperfezioni.
Non esistono guide o manuali per un genitore perfetto ma modi di fare originali che permettono di costruire relazioni originali con i propri figli. Questo sarà importante affinché la relazione sia profonda e tu possa continuamente credere nelle sue capacità e nella sua forza di riuscita.
Tuo figlio sarà fiero di avere accanto un genitore come te.
Mi chiamo Vanessa Pellegrino, con Emotionsophia aiuto le donne e le mamme a riconnettersi con la parte più profonda di sé recuperando il proprio potere personale.
Ogni mese riceverai una mail attraverso cui entrerai nel mio laboratorio e imparerai a trasformare le emozioni negative, pensieri e tutto ciò che t'impedisce di essere felice.
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