II gioco per un bambino è necessario e fondamentale come il pane e l'acqua.
Attraverso il gioco il bambino cresce, impara a rispettare se stesso e gli altri. Apprende, scopre il mondo e l'ambiente che lo circonda, mette in atto le proprie abilità, sperimenta cose nuove.
Sono tante le funzioni del gioco, importanti per la sua crescita e il suo naturale sviluppo. Il gioco non è semplice momento ludico ma nasconde ragioni più profonde.
Secondo lo psicologo svizzero, Jean Piaget, il bambino dopo aver imparato una determinata attività continua a riproporla per il piacere che reca, appunto, per gioco.
Il gioco cambia, inevitabilmente, in base all'età del bambino.
Un neonato gioca muovendo i suoi piedini o le sue manine, un bambino di due anni gioca a imitare i suoi genitori, un bambino di sette anni incomincia a scoprire i giochi di società.
Altro fattore che incide sulla scelta del gioco sono le preferenze che un bambino manifesta per un tipo di gioco rispetto a un altro.
In ogni fase che il bambino si appresta a vivere, l'attività ludica è indispensabile nello sviluppo emotivo, cognitivo, fisico, linguistico. Ruolo fondamentale è rivestito dai genitori che possono strutturare un determinato gioco sia per partecipare attivamente alla sua crescita sia per dare importanza a ciò che fa un bambino.
Un bambino attraverso il gioco costruisce la vita.
La vita di ogni bambino è ciò che sta a cuore a ogni genitore o educatore che condivide la propria giornata con lui. Da questo pensiero nasce questa guida, pensata per supportare nella scelta consapevole dei giochi da proporre ai bambini in base all'età.
Indice dei contenuti
Il neonato, fin da subito, scopre la meraviglia della vita attraverso la stimolazione sensoriale. Nel primo anno di vita, i progressi di un neonato sono velocissimi, avvengo da un giorno a un altro. Ogni momento della vita di un bambino è caratterizzato da un determinato traguardo che deve anche rispettare i tempi di ognuno.
Non ci sono tappe fisse perché la crescita è un fattore soggettivo.
Ci sono bambini che imparano a camminare a 12 mesi, altri a 16 mesi. Ci sono bambini che dicono le prime parole a un anno altri intorno ai due anni. Non ci sono bambini più bravi di altri, né tanto meno bambini meno bravi. Ognuno ha i propri tempi che un genitore deve imparare a rispettare senza giudizio o vanto.
I neonati, nei primi tre mesi di vita, veicolano le informazioni attraverso l'udito. La vista, invece, è poco sviluppata, riescono a guardare solo i contorni dei volti umani e sono attratti dai chiaroscuro. Sono molto sensibili ai suoni, percepiti già durante la vita intrauterina pur essendo ovattati e attutiti dal liquido amniotico.
Il suono più gradito per un neonato è la voce della propria mamma.
Dai 3 ai 6 mesi, un neonato è capace di far capire al genitore i suoi bisogni, se ha fame o sonno. Trascorre momenti in cui osserva tutto ciò che accade attorno a lui a momenti in cui attende stimoli dagli adulti poiché è molto rilassato.
Quali giochi proporre a un neonato?
Lo sviluppo del bambino in questo periodo è molto rapido, è possibile notare cambiamenti nell'espressione verbale, interazione sociale e nelle capacità motorie.
Il bambino è capace di stare seduto, spesso gattona, impara a mettersi in piedi appoggiandosi al divano, tavolino, muro e riesce a prendere gli oggetti tipo pinza, utilizzando indice e pollice.
Intorno agli 8-10 mesi, il bambino incomincia a comprendere le parole, impara a associare la parola al gesto, a leggere le espressioni del volto di chi si occupa di lui.
Durante questi mesi, vive, inoltre, la classica "fase dell'abbandono" in cui esprime il suo disagio quando la mamma si sposta in un'altra stanza esprimendo il suo difficoltà. Sperimenta, al contempo, la possibilità di auto calmarsi quando incontra una figura di riferimento, di regolare il suo benessere grazie all'aumento dell'attività della corteccia celebrale.
I giochi da proporre in questo periodo di vita sono:
Intorno ai 12 mesi, i bambini diventano sensibili agli umori di chi li circonda: piangono se vedono piangere o si mettono al centro dell'attenzione degli adulti. Stanno in piedi da soli, camminano, dicono le prime parole, bevono dalla tazza e sono dei grandi esploratori. Amano ascoltare la musica, riproducono suoni e rumori anche lanciando oggetti.
Verso i 2 anni, incomincia anche la fase dei capricci in cui il bambino manifesta frequentemente i suoi no. Periodo durante il quale sta acquisendo la sua personalità, di conseguenza si scontra con le negazioni dell'adulto, perché vuole affermare la sua autonomia.
Giochi da proporre in questi due anni di età sono:
3 anni, una tappa fondamentale per i bambini che segna l'ingresso nella scuola dell'infanzia. Gli stimoli che riceverà saranno molteplici, oltre alle occasioni che si presenteranno. Svilupperà le sue capacità attraverso l'interazione con i suoi compagni e con la sua maestra.
Cresce la padronanza dei movimenti.
Il bambino impara a pedalare, scende e sale dallo scivolo da solo, É attirato dai giochi di finzione, gioca con giocattoli di piccole dimensioni e si diverte a colorare, dipingere, tagliare.
Fondamentale è lo sviluppo linguistico che migliora rapidamente sia dal punto di vista lessicale che sintattico.
Quando incomincia un'attività la porta a termine prima di passare a qualcosa di nuovo perché completare un determinato "lavoro" è l'obiettivo principale.
Se avete un bambino di 3 anni potete giocare con lui con:
A questo stadio d'età, il bambino dovrebbe vivere una vita sociale molto più attiva, potrebbe anche avere l'amichetto del cuore. Invogliatelo a invitare suoi amichetti a casa. Per lui è importante mostrare il suo ambiente e la sua famiglia.
É anche un'età, durante la quale, riscontrerete maggiormente la sua insolenza, il suo modo di opporsi a voi genitori; è un modo per mettere alla prova l'autorità genitoriale, capire i limiti dell'indipendenza e incominciare a comprendere che gli amici fanno cose che a lui sono vietate.
Hanno difficoltà, anche, a distinguere la realtà con la fantasia infatti faticano a capire se i mostri o fantasmi siano veri oppure no.
Verso i 4-5 anni sta per avviarsi alla scuola primaria perciò invogliatelo attraverso giochi di pregrafismo che sviluppino sia la tua intelligenza sia la sua manualità.
Giochi per allenare il grafismo e pregrafismo sono:
Potete anche proporre giochi per stimolare il linguaggio come:
Infine, i bambini di quest'età amano i giochi di ruolo. "Fare finta di...", il bambino recita vari ruoli che potrebbero non essere solo quelli di mamma e papà, anche della maestra, dell'amichetto, del dottore, del fruttivendolo...Il bambino, attraverso la personalità del personaggio, prova ruoli diversi e riproduce ciò che ha imparato nel vissuto quotidiano.
Il gioco è diventato più complesso, richiede coordinazione con l'altro bambino o adulto che recita l'altro personaggio. Esempio dottore-paziente.
Questo gioco, chiamato role playing, presuppone:
In età scolare è opportuno stimolare i bambini a diventare più sensibili, curiosi, aperti, creativi, socievoli sviluppando ancor di più la loro intelligenza.
Con l'ingresso nella scuola primaria, il gioco acquista anche un altro significato cioè un momento di svago da alternare ai compiti e al proprio dovere giornaliero. Il gioco ha anche lo scopo di consolidare le competenze apprese durante gli orari scolastici, imparare a gestire le proprie emozioni e contribuire alla formazione e consolidamento della propria personalità.
Questo è anche il periodo in cui i bambini sviluppano la propria autostima, l'indipendenza, il rispetto per la natura perciò è fondamentale che in questi anni voi genitori sappiate renderli indipendenti per metterli in condizione, nei prossimi anni, di camminare con le proprie gambe.
I giochi che proporrò in questo paragrafo sono divertenti, avvincenti, anche educativi. Offriranno a vostro figlio la possibilità di fare un'esperienza positiva con la parola scritta, con i numeri, con la lettura e con i libri. Lo scopo è quello di far avvicinare il bambino alla matematica, alla lettura in modo creativo e produttivo, sviluppando comprensione e logica.
Il bambino di 10 anni si trova in una fase di passaggio sia in ambito scolastico che di crescita. É in cammino verso la fase pre-adolescenziale in cui avverrà il suo cambio fisico, caratteriale e identitario.
Durante questa età, il vostro bambino può scegliere più liberamente verso quali attività indirizzarsi. Leggere, scrivere, fare sport, musica. Può anche decidere di trascorrere momenti di noia o momenti in cui immagina, sogna a occhi aperti.
É arrivato il momento di affidargli dei piccoli compiti, senza sovraccaricarlo.
I giochi da prediligere durante questa età sono più complessi e richiedono una maggiore energia oltre che maggior ragionamento.
Questa guida è un valido supporto per scegliere adeguatamente i giochi giusti per ogni età considerando lo sviluppo del bambino in toto, il divertimento e, soprattutto, ponendo l'accetto alle sue facoltà cognitive.
Mi chiamo Vanessa Pellegrino, con Emotionsophia aiuto le donne e le mamme a riconnettersi con la parte più profonda di sé recuperando il proprio potere personale.
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