Una relazione è davvero finita quando all'interno della coppia vengono a mancare dei principi fondamentali come il rispetto, la comunicazione, l'amore, la fiducia.
Ogni pretesto è buono per litigare.
Il dubbio se chiudere o meno questa relazione ti assale tanto da avere difficoltà ad addormentarti la sera, ti senti come se quel posto non fosse più tuo.
Senti di essere un'estranea.
La decisione è ancora più difficile quando stiamo parlando di una coppia con figli. Ci sono sensi di colpa da gestire, paura di rimanere da sola, di non farcela, il timore di perdere l'amore dei figli che impediscono di scegliere in maniera lucida.
Un'altra difficoltà abbastanza importante è vedere che il tuo partner non è d'accordo con la tua decisione.
Il peso diventa doppio.
Non solo ti ritrovi a fare i conti con tutte le incertezze che senti dentro, devi anche farti carico della sofferenza dell'altro.
La fine di un amore o di un matrimonio che si trascina da tanto tempo ha bisogno di un periodo per essere elaborato, bisogna rimettersi in discussione e cambiare le proprie abitudini.
É dura ammettere che quello credevi fosse il grande amore è destinato a finire.
Scegliere di continuare a tirare una corda in una vita di coppia che non esiste è darsi la zappa sui piedi. É scegliere di vivere infelici, far vivere ai figli, qualora ci fossero ovviamente, una famiglia che nella realtà non esiste.
Quando si è di fronte a una scelta di questo tipo una delle azioni mature che i coniugi dovrebbero fare è quella di sedersi insieme intorno ad un tavolo e capire che la decisione di lasciarsi o separarsi è quella giusta per entrambi.
Non è affatto un atto egoistico perché la felicità è di due persone. Anche quando si tratta di uno amore finito solo da parte tua o del partner bisogna imparare ad accettare la decisione dell'altro che ha diritto a superare questo momento e rifarsi un'altra vita.
La difficoltà che molto spesso riscontro, già dalla prima sessione con le mie allieve, è quella di capire se la storia è davvero finita.
Mi do un'altra possibilità, gli do un'altra possibilità oppure metto fine alla nostra relazione?
Questa confusione le accompagna per molto tempo, sicuramente accompagna anche te se no non saresti qui a leggere questo articolo.
Per uscire dalla confusione in cui ti trovi ti sarà utile riflettere su quali aspetti considerare nella tua storia che sono indice di una relazione finita.
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Il litigio diventa parte dalla tua quotidianità, anche per motivi banali si finisce per litigare.
La coppia è formata da due persone che hanno un proprio carattere, un proprio modo di vedere le cose. Nella fase di innamoramento, è tutto più semplice perché le differenze sono percepite come valore aggiunto. Mente quando la coppia si evolve i difetti finiscono per diventare un grosso limite.
Si incomincia a pensare di dover cambiare l'altro, che il suo punto di vista è sempre sbagliato, che tu hai sempre ragione, per questo non ti dai la possibilità di trovare un punto di incontro e di parlare apertamente.
Non solo.
Anche piccole distrazioni come la luce accesa, lasciare il lavandino sporco possono diventare degli appigli per accusare l'altro di un'azione che ha commesso.
Piccole accuse possono trasformarsi in una vera e propria litigata in cui c'è un ping-pong di parole, un rinfacciarsi ciò che fa l'altro fino a non rivolgersi più la parola.
Di conseguenza non c'è neanche più la voglia di condividere la propria giornata, i propri sentimenti perché si è stanchi di litigare continuamente.
Si ha quasi paura di parlare perché una parola sbagliata o detta male porta a alzare i toni.
La casa diventa un campo di battaglia in cui si porta fuori tutta la parte di sentimenti negativi che senti dentro. Rabbia, frustrazione, delusione diventano quasi una scusa per accusare il tuo partner di non essere ciò che vorresti, tirando fuori anche situazioni pregresse che continuano a riversarsi nel presente.
Battibecchi e litigi continui non ti aiuteranno a trovare un punto in comune per costruire nuovamente la vostra relazione.
Le coppie che funzionano sono quelle in cui il litigio è uno scambio di idee, di vissuti, di sentimenti. Più che parlare di litigio utilizzerei il termine discussione in cui c'è uno scambio di informazioni che possono servire all'altro per conoscersi meglio.
Mentre quando il litigio è un modo per scaricare tutto quello che senti dentro sull'altro allora significa che questa storia è davvero finita. Ti stai solo raccontando la favoletta dell'amore eterno, in cui però i protagonisti sono due perfetti estranei.
So che la speranza è l'ultima a morire ma se rimarrai ferma e fissa nelle tue posizioni con il principio dell' avere ragione e che l'altro è assolutamente sbagliato, la coppia non cresce. Ha bisogno di qualcuno che si prenda la responsabilità di dire che la relazione è finita.
In una relazione di coppia è assolutamente giusto prendersi del tempo per se stessi ma è altrettanto importante saper trovare del tempo insieme. Se questo tempo tra voi non c'è forse non provate più piacere a stare insieme.
In una coppia sana ci vuole equilibrio tra il tempo per se stessi e il tempo da dedicare all'altro affinché anche la coppia possa essere nutrita, sia dal punto di vista dell'amore sia dal punto di vista delle azioni che compite insieme.
Non sto dicendo che è giusto vivere in simbiosi, è altrettanto sbagliato non ritagliarsi del tempo insieme al partner. Questa regola vale anche quando ci sono i figli.
Se non trovi mai il tempo per lui o se vi incrociate soltanto per pochi minuti durante la giornata senza dedicarvi anche 10 minuti di tempo, la vostra relazione e il desiderio per l'altro si sta affievolendo lentamente.
Capisco che sei impegnata tra lavoro, casa, famiglia ma questo non deve diventare una scusa per escludere di trovare 5 minuti da dedicare all'altro.
Basta anche una colazione al bar per alimentare il piacere dello stare insieme.
Dopo una giornata di lavoro è naturale ritornare a casa cercando coccole, affetto, carezze dal partner e avere voglia di sentirsi accolti.
Se noti che il tuo partner o tu rientrate tardi da lavoro, trovi una scusa che sia mal di testa o fare straordinari pur di tardare o provi fastidio quando lui si avvicina a te, ciò che si è affievolito è proprio il desiderio sessuale.
Può essere un momento, qualcosa di passeggero o essere qualcosa che dura già da parecchio tempo e che non hai fatto niente per risolvere.
La mancanza di intimità e di desiderio sessuale è una delle motivazioni che porta la coppia a dividersi. L'amore necessita di una componente fisica che ha il diritto di essere alimentata e coltivata.
La mancanza di libido è dovuta a vari fattori tra cui:
La poca voglia di condividere del tempo con il tuo compagno può rispondere a uno di questi fattori, da cui poter capire se è un problema tra voi due oppure dipende da fattori esterni. La poca voglia di fare l'amore è come un ago della bilancia che ti permette di capire a quale livello è il tuo rapporto.
Per questo è fondamentale riflettere da quanto tempo siete in questa situazione e se la difficoltà che vivete è di tipo relazionale. Può essere solo un momento oppure può dipendere da uno stato psicologico di uno dei due nella coppia.
Farsi le giuste domande e darsi le giuste risposte ti porterà a scoprire se la mancanza del desiderio o dell'atto sessuale è un segnale vero di relazione finita oppure è un disagio momentaneo che può risolversi con l'apposito professionista.
La fine di un amore è spesso relativo alla fiducia che viene a mancare.
Quando all’interno della coppia si insinua la voglia di controllare il partner allora qualcosa ti sta dicendo che non va.
La mancanza di fiducia nella relazione di coppia nasce in seguito ad un tradimento, quando il partner non mantiene fede alle promesse fatte, o in seguito a continue bugie. Oppure alla difficoltà di affrontare le proprie responsabilità dimostrandosi immaturi.
Lo psicologo, Alessandro Crescenzio nel suo libro "Quanto vale la fiducia?" scrive:
“La fiducia è un grande dono che facciamo noi stessi agli altri. Si guadagna lentamente si perde in un attimo. Proprio per questo e con l'esperienza che tendiamo a fidarci sempre di meno a causa dei numerosi tradimenti subiti."
La fiducia è un concetto che attribuiamo sempre nei riguardi dell'altro senza considerare la sua matrice. La capacità di fidarci dell'altro dipende soprattutto dalla qualità dei legami stretti durante l'infanzia con i nostri genitori.
Quando le figure di attaccamento sono state assenti o, come le definisce il pediatra e psicoanalista Winnicott, non sufficientemente buone allora vengono a mancare degli elementi fondamentali nella relazione. Elementi che fanno sentire il bambino al sicuro della relazione con il proprio genitore e che consentano un buon benessere psicofisico.
Un genitore assente cresce dentro il bambino un senso di sfiducia che, con il tempo, sì riverserà verso se stesso e anche verso l'altro.
Le bugie e i tradimenti sono pesanti da accettare per questo si pensa che l'unico modo per proteggersi sia rimanere chiusi in se stessi, non avere più relazioni o rapporti. Questo però porta a tagliarsi fuori dalla società e dall'ambiente esterno nutrendo sempre di più la diffidenza verso l'altro.
Se non ci sono situazioni tali per cui il partner non ha tradito la tua fiducia, questa difficoltà dipende dalla tua insicurezza. Un'insicurezza che ti ha sempre accompagnata e che non dipende dalla coppia.
Mentre se la mancanza di fiducia è un neo che si è insinuato nel tempo in seguito ad alcuni avvenimenti, è il caso di guardarlo come uno di quei punti che ti fa capire che la relazione è finita.
La coppia come l'amore attraversa varie fasi.
All'inizio c'è la fase dell'innamoramento dove c'è questo desiderio continuo e costante di stare con l'altro. Con il tempo si trasforma in amore maturo che cede un po' di spazio all'abitudine e routine. Quando nella relazione manca un pezzo di passione si cade nella noia e nella monotonia.
Non c'è più entusiasmo, eccitazione e non succede mai nulla di nuovo.
La noia è legata anche a una mancanza di progettualità del futuro insieme. Non c'è quel desiderio di voler programmare una vacanza, di voler pensare ad un progetto che coinvolga entrambi dando così anche enfasi al rapporto di coppia.
La relazione va alimentata per non cadere nell'abitudine.
Certo non tutti i giorni sei nel pieno delle tue energie e forze questo però non deve diventare una giustificazione che rende la vita insieme poco interessante.
A volte in preda a queste sensazioni si scarica sul partner tutto quello che si prova dentro ”angosciando” anche l'altro. Il partner non è un confidente con cui condividere solo avvenimenti spiacevoli e cercare conforto!
Come la vita, anche la relazione necessita di obiettivi comuni, di motivazioni, di sensazioni piacevoli perfino di un pizzico di trasgressione che vanno a contrastare quei momenti noiosi. Sono degli oppositori del calo emotivo dovuto solo a questioni di stress.
Attribuire all'altro queste cause al tuo partner attribuendogli la colpa è solo aggiungere frustrazione su frustrazione che lo allontana da te.
La coppia diventa monotona quando da parte di entrambi manca la voglia continua di riscoprirsi, di dedicare dei momenti nel fare qualcosa di diverso.
La distanza emotiva è un altro campanello di allarme che ti avvisa che qualcosa nelle coppia non va.
Si percepisce una certa assenza. "Ti sento più distante” questa è la classica frase che si pronuncia e a cui non si ottiene spesso risposta.
La distanza che separa si sente dentro e si percepisce anche nell'atto sessuale. Quel momento si trasforma da intimità a solo sesso.
Il contrario del distacco emotivo è il coinvolgimento.
Il distacco emotivo viene confuso a volte con freddezza disinteresse.
Essere distanti emotivamente sta nascondendo la difficoltà e la sofferenza nell'affrontare la realtà di una la relazione finita.
Chiediti se la tua relazione vive nell'indifferenza che si traduce nell'assenza di emozioni, in quel brivido che è venuto a mancare tra voi traducendosi in mancanza di comunicazione, mancanza dell'atto sessuale e mancanza della presenza dell'uno verso l'altro.
Il sentimento dell'indifferenza a volte si traduce anche in grande apatia con un calo di energia che produce un rifiuto di partecipare attivamente alla vita di coppia.
Non è sempre facile gestire tutto questo perché nella relazione c'è una dose di attaccamento affettivo all'altro che in casi anche gravi sfocia nella dipendenza in cui esiste l'insidiosa manipolazione verso il partner.
Se questo è il tuo caso ti consiglio di rivolgerti a professionisti qualificati che si occupano di dipendenza affettiva In modo da superare una situazione che può diventare realmente pericolosa.
La relazione si nutre di presenza e di comunicazione.
Quando mancano questi ingredienti che sono alla base di una relazione sana e attiva nel tempo allora comprendi che sono avvenuti a mancare dei principi fondamentali ed è come vivere su due pianeti diversi.
L'indifferenza e la poca attività emotiva ti conduce a chiuderti in te stessa e a vivere una vita distaccata dall'altro in cui il silenzio ha il posto d'onore.
La relazione continua se c'è continua condivisione, quando ti disinteressi all'altro allora è come dire che finché la coppia rimane in piedi bene dopodiché ognuno per la propria strada.
Cosa accade quando un campo viene lasciato incustodito o non curato?
Crescono tante erbacce, pochi fiori perché c'è stata incuria da parte della persona.
Questa metafora ti fa capire che quando il silenzio si insinua nella relazione diventa come quell'erbaccia. Porta due persone ad allontanarsi completamente pur vivendo sotto lo stesso tetto o comunque avendo una relazione fra loro.
Avere interesse per altre persone è del tutto naturale ma bisogna tener conto di alcuni aspetti.
In alcuni gruppi leggo spesso che le mogli scoprono i mariti a avere chat con altre donne, a avere comunque interessi al di fuori della loro coppia. Può capitare di essere attratti da qualcuno ma scegliere di avere rapporti con altre donne, anche solo verbali, a lungo andare logora la coppia stessa.
É sintomo che qualcosa non funziona.
Accertati prima di tutto di ciò che senti, se l'interesse che provi verso l'altro è passeggero o è sintomo di amore finito verso il tuo partner.
A volte le relazioni si trasformano in affetto.
Se vedi il tuo partner come un amico o come un fratello, pensi di poter vivere senza di lui al tuo fianco è probabile che la tua relazione sia insofferente e è preferibile che tu prenda una decisione.
La diversità tra voi sta diventando un limite.
Ogni giorno trovi un appiglio per metterti sul ring per sfogare la tua insoddisfazione, infelicità sul tuo partner.
Se si è capace di condividere la frustrazione, di trovare un punto in comune e di venire incontro all'altro ridimensionando il problema, si è anche disposti a far crescere la coppia.
Mentre se tutto questo puntualmente sfocia in un litigio, in una situazione in cui crei silenzio in casa molto probabilmente sei pronta per cercarti un appartamento e vivere lontana dal tuo partner.
"Non lo sopporto più".
Tanti aspetti che prima venivano tollerati, a volte superati ora sono un modo per tirare addosso la rabbia e per dare sempre la colpa all'altro di tutto quello che accade in casa e fuori casa.
Non è più possibile far finta di niente, sei più propensa alla critica che al pensare che ci siano parti di lui che non sono di tuo gradimento. Sarà sempre più presente il pensiero che lui non fa per te, hai sbagliato tutto e lui non era ciò che credevi.
Lavora molto sull' autodisciplina e comunicazione in modo da essere più calma e centrata quando ti rivolgi a lui.
La relazione sarà anche finita ma ci vuole pur sempre rispetto.
Impara a parlare con il tuo partner di quali atteggiamenti ti infastidiscono.
All'inizio potrebbe anche accadere che il tuo partner la veda come una critica, come una sua non accettazione portandolo a mettersi sulla difensiva. Se la sua risposta dovesse essere: "Sono fatto così, io non cambio" allora significa che fa fatica a prendersi le sue responsabilità come uomo. É un atteggiamento infantile, una giustificazione che non permette di evolvere e rimanere fermi nella propria idea di perfezione.
Ridurre la comunicazione all'interno della coppia o avere un atteggiamento passivo-aggressivo è uno dei motivi per cui una relazione finisce.
La maggior parte delle persone tende, soprattutto dopo una litigata, a non riaprire il discorso così da lasciare quel problema irrisolto.
Una buona comunicazione nella coppia che sia efficace porta a costruire una relazione che si basa sulla fiducia, rispetto, amore, comprensione dei bisogni dell'altro e sulla cura verso dell'altro.
Quando questi elementi mancano come manca lo scambio di opinioni o la capacità di risolvere, di trovare una strategia alternativa a un problema la coppia scoppia.
I campanelli d'allarme di mancanza di comunicazione sono:
Quando manca il progettare un futuro insieme, vivi una posizione molto distante dall'altro. Tu vivi la tua vita, lui la sua vita lontani da un progetto di vita comune.
Vivere senza progettualità è vivere senza desiderio che sparisce soprattutto nel partner che è più propenso a costruire.
La progettualità è la costruzione di un volere comune che si realizza giorno dopo giorno, in cui l'obiettivo è condiviso da entrambi.
I progetti condivisi hanno il ruolo fondamentale di tenere la coppia unita.
Non a caso una coppia si costruisce sulla volontà di creare una famiglia, nel desiderio di edificare una propria casa, di avere un figlio, nella condivisione di scelte nuove da fare.
Nel corso della vita questi progetti cambiano come cambiano le aspettative che ognuno ha nei confronti di se stessi. Alcune falliscono, altri vengono raggiunti ma se c'è allineamento tra te e il tuo partner esiste anche la capacità di affrontare le difficoltà.
Il contrario porta a avvertire un certo timore nell'affrontare quella serie di sfide, barriere che si incontrano lungo la strada e che a volte sono davvero complicate e fastidiose.
Ciò che manca in questo caso è anche il sapersi supportare.
La progettualità presuppone un noi.
Quando questo noi è diventato di nuovo un io, ognuno progetta la vita in base ai propri desideri senza coinvolgere l'altro. Viene a mancare una colonna portante che ovviamente ti porta a vivere un progetto da sola.
Manca la gioia della condivisione.
La progettualità è ciò che permette alla coppia di organizzarsi, riscoprirsi, alimentare quel noi, poc'anzi descritto, che nel momento in cui i progetti non ci sono viene perso.
Senza noi non esiste relazione.
Un campanello d'allarme molto forte è quello in cui nella coppia c'è un partner dominante che crea un rapporto sbilanciato. La relazione diventa una trappola, un carcere in cui ogni giorno ti senti oppressa e angosciata. É appropriato, direi normale, troncare già sul nascere una relazione che ha un partner con un atteggiamento prevaricante.
Ci sono cose da non accettare in una relazione di coppia, una è propria questa.
Se il tuo partner desidera la donna sottomessa, assume un comportamento verbale aggressivo o ti impone delle scelte allora non pensare se la tua relazione è finita oppure no, è il momento di dire basta.
Vanno bene i progetti in comune, condivisi ma è legittimo lasciare che l'altro prenda una propria decisione. Una coppia funziona quando i partner hanno stesso ruolo, sono alla pari.
Avere un partner dominante è vivere infelice, in trincea, legata e dipendente dall'altro in cui si spegne anche l'interesse nei suoi riguardi.
Sicuramente hai anche tu un tuo potere decisionale.
Metti fuori quella forza e quel coraggio che fino ad oggi ti è mancato dando priorità a te stessa, a quello che senti e ai tuoi impegni.
Stare insieme non significa annullarsi per l'altro ma completarsi all'interno della relazione.
Quando non c'è o non è mai esistito questo scambio allontana da te il senso di colpa che ti impedisce di lasciarlo e immagina che puoi vivere una vita diversa da quella che vivi ora, una relazione sana in cui la libertà e ciò che la rende appagante.
Mi chiamo Vanessa Pellegrino, con Emotionsophia aiuto le donne e le mamme a riconnettersi con la parte più profonda di sé recuperando il proprio potere personale.
Ogni mese riceverai una mail attraverso cui entrerai nel mio laboratorio e imparerai a trasformare le emozioni negative, pensieri e tutto ciò che t'impedisce di essere felice.
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[…] Ogni storia ovviamente è a sé per questo potrebbero aggiungersi tante altre cause che portano a chiudere la relazione. A volte si tende anche a non vedere pur di rimanere accanto alla persona che amiamo oppure non sappiamo se davvero la nostra relazione è arrivata al capolinea. […]
[…] in questo specifico caso, si tratta più di una relazione che si trascina nel tempo senza trovare una conclusione definitiva, piuttosto che di un vero e proprio blocco […]