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25 Novembre 2021

Angelo Pidalà, un uomo alla ricerca del senso della vita

Angelo Pidalà è un uomo che ha stravolto la sua vita, ha ricercato il senso della sua vita fino in Australia per capire che la sua vita era nella casa dove aveva vissuto la sua infanzia.

Angelo è un uomo che avuto il coraggio di ascoltare il suo cuore trovando una dimensione più affine con la sua natura e missione.

Quest'estate, mentre scorrevo la mia pagina Facebook la mia attenzione è caduta su un'intervista che gli era stata fatta da un blog siciliano in cui raccontava la sua nuova vita sui monti Ebrodi, in Sicilia.

Ho letto subito quell'intervista e mi sono detta: ospiterò lui nel mio blog. Voglio raccontare la sua storia perché la ricerca del senso della vita è una ricerca che ogni essere umano si trova a fronteggiare quando si interroga sul chi sono, qual e la propria missione sulla terra, come posso portare valore nella vita degli altri.

Ho cercato i suoi contatti, l'ho telefonato.

La prima telefonata è stata breve ma molto intensa in ci mi hanno colpito le sue parole in cui lui affermava che è importare scegliere seguendo ciò che si sente per vivere una vita felice.

Per giorni mi hanno accompagnato le sue parole in cui raccontava di cosa fosse davvero il successo.

Il successo si confonde spesso con il lato economico, invece, una persona di successo è una persona che ha realizzato i desideri del cuore e vive una vita allineata alla missione dell'anima.

Angelo è passato da essere un parrucchiere famoso a vivere felicemente nel suo rifugio in cima a una montagna. Prima di arrivare lui ha cercato il senso della sua vita arrivando fino in Australia per poi ritornare nella casa in cui viveva da bambino.

Oggi vive una vita semplice, si gode i bei tramonti e il paesaggio della Sicilia ma è un uomo ricco interiormente e, soprattutto, sereno.

Chi è Angelo Pidalà?

Oggi sono una persona serena.

Ho trovato un equilibrio psicofisico, un equilibrio soprattutto con me stesso.

Ho vissuto una vita abbastanza tormentata per vari motivi. Finalmente, dopo tanto tempo, ho trovato questa nuova forma di equilibrio.

20 anni fa ho scelto di cambiare vita fino a raggiungere oggi questa serenità, non voglio dire felicità perché la felicità è una cosa momentanea, ci sono momenti che c'è altri che manca.

Ho trovato la mia serenità vivendo nel posto che ho sempre desiderato.

Da vent'anni in questo piccolo rifugio di montagna do sfogo a quello che è la mia personalità nel senso che se desidero dipingere dipingo, se desidero scrivere scrivo. Inoltre accolgo gruppi di persone che vogliono fare quest'esperienza per qualche giorno vivendo a contatto con la natura.

senso della vita
Il rifugio del Sole di Angelo Pidalà

Faccio la vita che volevo fare, per cui ho lottato tanto e desiderato tanto.

Tu parli di scelta, hai scelto di vivere come desideravi ma prima Angelo come viveva? Raccontami quella che era la tua vita prima di tornare a vivere in montagna.

Già da piccolo avevo i miei sogni e i miei desideri.

Inizialmente volevo fare il sarto. A Longi non c'era nessuno che faceva il sarto oltre il mio maestro, ho incominciato questa carriera che ho interrotto dopo 6 mesi quando il mio maestro si è ammalato. Poi mi è stato proposto di fare il barbiere e la possibilità di trasferirmi a Roma.

Ho incominciato questa nuova carriera.

Ho fatto il parrucchiere con passione, ero contento, non immaginavo di poter raggiungere gli obiettivi che ho raggiunto nel tempo. Mi sono inserito in questo mondo un po' particolare che praticamente vedevo soltanto in televisione. Ero un parrucchiere famoso perché ero a contatto con tanti vip.

Sono stato un protagonista attivo vivendo in un mondo tra virgolette dorato. Questa era comunque l'immagine che trasmettevo all'esterno.

Sono arrivato a 37-38 anni a avere una bella carriera alle spalle, a raggiungere importanti obiettivi e a frequentare determinati ambienti (sono stato il parrucchiere di Patty Pravo per due anni).

Ero inserito nel mondo dello spettacolo, della moda; partecipavo e lavoravo alle sfilate dell'alta moda.

Ero una persona "arrivata".

Avevo tutto, avevo i soldi, potevo comprare determinati vestiti.

Eppure quando tornavo a casa mi sentivo solo. C'era questa forma di malessere che cresceva in me. Normalmente quando una persona vive una vita in cui ha tutto non approfondisce il perché del suo sentirsi così.

Non mi mancava niente eppure stavo male.

Ad un certo punto ho iniziato a vivere cercando di capire e dare un senso alla vita, perlomeno alla mia, e quando è arrivato questo momento di malessere mi sono messo di fronte a me stesso e ho iniziato a chiedermi il perché stavo male e che cosa volevo.

Rispondere a queste domande esistenziali è stata la parte più difficile del percorso perché quando ti metti a confronto con te stesso, automaticamente devi guardare in faccia la realtà, prendere coscienza di chi sei e accettarti per quello che sei, di conseguenza, agire.

Io l'ho fatto.

senso della vita
Angelo sulle sue montagne

É stato un percorso abbastanza complicato, sono stato aiutato da un percorso di psicoterapia. Nel momento in cui ho realizzato veramente chi ero, lì ho deciso che cosa volevo.

Mi sono reso conto che il mondo in cui vivevo non mi apparteneva più; mi sentivo costretto la mattina ad alzarmi, a vestire i panni di un personaggio che dovevo recitare durante la giornata. Dovevo essere quello che la gente voleva che io fossi.

Mi ero stancato di recitare e non poter essere me stesso!

Volevo cambiare vita, volevo iniziare a costruire il mio mondo ideale per poter vivere.

Per fare tutto questo mi serviva un luogo particolare, un luogo unico dove io potevo svolgere le mie passioni, in cui mettere in pratica la parte artistica. Mi piace dipingere, scrivere, cucinare. In più, desideravo dare la possibilità alle persone, agli amici di accoglierli facendoli sentire a casa, non soltanto cucinando una buona cena ma creando l'atmosfera giusta.

Questa ricerca mi ha portato fino in Australia, sulla montagna sacra degli aborigeni, Ayers Rock.

Questo viaggio mi ha fatto comprendere che il luogo che cercavo era quel piccolo rifugio sulle mie montagne dove ho vissuto da piccolo. Era il luogo che odiavo di più in assoluto perché lì avevo vissuto una vita abbastanza dura.

Quel tempo è stato segnato da una tragedia familiare: persi mio fratello a 23 anni. Lo abbiamo trovato senza vita lì, in quel rifugio che, in seguito, io e la mia famiglia abbiamo abbandonato.

Dopo il rientro dall'Australia ho avuto il desiderio di tornare su queste montagne e vedere questo luogo, questo piccolo rifugio con occhi nuovi e da lì è nato il desiderio di voler vivere lì.

L'ho chiamato Rifugio de Sole.

Questo rifugio si trova sui Monti Nebrodi, sul punto più strategico dei Nebrodi perché si affaccia sul mare, inoltre, puoi vedere mezza Sicilia, da Sant'Agata a fino a Palermo. Dall'altra parte puoi ammirare le isole Eolie. Se mi arrampico sul picco della montagna più alta che arriva a 1300 m, riesco a vedere quasi tutta la Sicilia, anche L'Etna.

senso della vita

Mi sento il padrone del mondo o perlomeno della mia Sicilia.

Tornare qui è stato un percorso abbastanza complicato perché non mi spiegavo il perché di questa mia scelta. Avevo pianificato il mio ritorno a casa praticamente basandomi su quello che era la mia realtà economica dell'epoca e quindi tutto sarebbe stato facile.

Nel tempo queste basi sono crollate e io ho iniziato a avere grosse difficoltà a partire dalla situazione economica. All'inizio prendevo questi ostacoli in maniera molto, molto male come fossero una punizione. Nel tempo poi mi sono reso conto che effettivamente l'Universo ti mette alla prova, soprattutto, quando fai delle scelte importanti perché la mia credo sia stata una scelta dettata dal desiderio di portare avanti una sorta di missione.

Se credi veramente nel tuo sogno automaticamente puoi superare tutti gli ostacoli che l'Universo ti mette davanti.

Ho cercato di trovare sempre la forza di affrontare queste difficoltà e andare avanti non perdendo mai di vista il mio obiettivo. Ci sono voluti 20 anni per arrivare poi l'anno scorso a vivere in questo rifugio. Ho avuto i miei momenti di depressione, di abbandono, di paura di non riuscirci; l'unica cosa che mi ha sempre dato la forza per andare avanti è stata la sicurezza della mia scelta. Non ho mai detto" chi me l'ha fatto fare".

Ho imparato che nelle cose negative, negli ostacoli, nei problemi e nelle perdite di persone care, nella malattia, se si ha la forza e il coraggio di rovesciare questa medaglia, c'è sempre l'altra parte che ti offre qualcosa, un'opportunità di positiva. Con il lockdown ho preso la decisione di accelerare un pochettino i tempi. Basta aspettare che sia tutto pronto e che sia tutto perfetto intanto, comincio a vivere, assaporare questa mia realtà e poi si vedrà.

Questo piccolo rifugio oggi è la mia casa, la casa dell'anima.

In questo rifugio ha trovato rifugio la mia anima.

É un luogo che mi esalta quando sono euforico, che esalta la mia positività mentre al contrario quando sono giù mi sento confortato, accolto, coccolato.

Questo luogo mi dà serenità.

É stato significativo festeggiare il Natale qui.

Per me Natale, da un bel po' di anni, non è il Natale dei regali. A Natale festeggiamo la rinascita, non legata strettamente alla nascita di Gesù. La rinascita è dentro di noi per cui l'ho sempre vissuto con lo spirito di trovare qualcosa di nuovo.

L'anno scorso poteva essere uno dei natali peggiori della mia vita, c'erano tutti i presupposti affinché lo fosse perché la condizione in cui stavamo vivendo con il Covid non mi permetteva di trascorrerlo con i miei familiari a Roma. A un certo punto ho rovesciato questa medaglia e ho detto: "Bene, trasformiamolo nel Natale migliore della mia vita".

Mi sono preso cura di questo rifugio, ho fatto dei lavori interni per sistemarlo e il 24 dicembre mi sono trasferito, da lì non sono più sceso tranne che per lavorare.

Nel periodo estivo mi sono attrezzato con tende grandi, letti, lenzuola materassi in cui ospito le persone per far vivere delle belle emozioni, assaporare i piatti tipici del posto, la semplicità della mia cucina e raccontare la mia storia.

Sono ben felice di raccontarla perché logicamente mi rendo conto che le persone che incontro si portano qualcosa che gli può essere utile per il loro percorso di vita.

Angelo con i suoi gruppi

Mentre mi ascoltano, scende una lacrimuccia dagli occhi perché raccontando la mia storia tocco comunque dei tasti che li tocca da vicino. Si rispecchiano un po' nella mia situazione, nell'esperienza che ho vissuto. Quando ritornano a casa mi ringraziano per l'esperienza di vita che gli ho regalato; ciò mi rende felice.

Credo che parte della mia missione sia quella di trasmettere questo messaggio di positività nei confronti della vita.

Quest'anno ho deciso di ospitare le persone in maniera molto più estrema in cui non ci sono servizi, non c'è luce, c'è poca acqua, giusto il necessario per la sopravvivenza. Diventa un'esperienza veramente a contatto con la natura.

Purtroppo molta gente rinuncia a fare queste scelte quando sente che la vita che vive non gli ha appartiene. Hanno tutto, dall'esterno sembra una vita perfetta eppure qualcosa manca. Tu parli di scelta del cuore, questo è ciò che ci accomuna. Io aiuto le donne a ascoltarsi, a contattare la parte profonda di sé per scegliere seguendo appunto il cuore. Spesso spaventa, per questo vorrei che approfondissi tu questo argomento in quanto la tua scelta è stata drastica, perentoria, forte.

Ci sono due modi per scegliere nella vita: quella del portafoglio e quella del cuore. Razionalmente, infatti, sono stato giudicato male da tutte le persone che conoscevo e che frequentavano il mio ambiente. Quando ho preso questa decisione tutti quanti mi hanno dato addosso.

Queste cose le devi sentire, devi ascoltare il cuore perché se ascolti il portafoglio i perché più profondi perdono di valore. Sono perché dettati da ciò che c''era di più profondo in me. Da quando ho iniziato a scegliere, ho sempre scelto con il cuore pagandone le conseguenze.

Dal punto di vista economico sono stato un disastro nella mia vita perché tutto quello che ho fatto, l'ho fatto sempre per la passione e il piacere di farlo. Non ho mai pensato ai soldi perché quelli sono una conseguenza. Di soldi ne ho guadagnati tanti ma ne ho sempre avuti pochi; non riesco a gestirli.

Dal punto di vista economico sono stato molto penalizzato però c'è una cosa che mi ha ricompensato più di tutto.

Ho vissuto gli ultimi 10 anni della mia vita insieme ai miei genitori. Tornando a casa, ho ridato un motivo per continuare a vivere. I miei genitori erano ormai anziani, ottantenni tutti e due. Da trent'anni che vivevano chiusi in casa. Dopo la morte di mio fratello non uscivano più. Si consolavano a vicenda. Nel momento in cui ho rimesso piede a casa praticamente hanno ricominciato a fare i genitori soprattutto mia madre.

Ho avuto la grande fortuna di assisterli, di godermeli fino all'ultimo, di dare loro quello che gli serviva e prendermi, soprattutto, quello che a me serviva nel momento in cui loro non ci sarebbero stati più. Per stare accanto a loro, ho rinunciato del tutto a me stesso sia dal punto di vista lavorativo sia dal punto di vista personale perché la mia priorità erano sempre loro.

Sapevo che comunque il tempo che trascorrevo in compagnia dei miei genitori non avevo la possibilità di recuperarlo per questo ho dato tutto me stesso.

Nel momento in cui loro sono andati via, io ero sereno.

Triste ma sereno pur affrontando un importante distacco, un cambiamento nella mia vita. Sentivo di non avere rimorsi.

Spesso c'è chi, per inseguire il successo, i soldi e la carriera va' a vivere lontano trascurando i propri genitori. Poi all'improvviso arriva la telefonata che non ci sono più; lì si rendono conto che non hanno più il tempo per recuperare.

Io avevo avuto la fortuna di tornare e stare accanto a loro per questo ho scelto sempre con il cuore di sfruttarla; questa è stata la ricompensa più grande della scelta che ho fatto.

Da 3 anni che sto cercando di riprendere in mano la mia vita, di pensare a me stesso. Tutto accentuato dalla nuova realtà e dalla casa in cui vivo. É un bel momento per me.

Quale consiglio daresti a chi si trova a vivere come Angelo di 20 anni fa, quindi con questa grossa crisi esistenziale e d'identità? Non so chi sono e non so cosa voglio, la mia testa mi dice che ormai ho successo, sono ricco sto bene ma cono combattuta perché il cuore mi dice che questo non è il mio posto.

Direi di ascoltarsi veramente fino in fondo e nel momento in cui si ascolta queste domande troveranno una risposta. Questi momenti bui li affrontiamo tutti, prima o poi tutti arriviamo a un punto in cui ci rendiamo conto che effettivamente stiamo vivendo una vita che non è la nostra. Non abbiamo il coraggio di accettarlo, di prendere coscienza e di cambiarla. Il mio invito è di trovare questo coraggio, la spinta perché veramente ne vale la pena al di là della sofferenza.

La vita è pronta ad insegnarti e a darti la possibilità di migliorarti, di trovare il tuo equilibrio. Ci vorrà del tempo perché ognuno di noi ne ha bisogno; gli obiettivi che desideriamo raggiungere hanno bisogno di tempo.

Fino a qualche tempo fa scalpitavo per raggiungere i miei obiettivi, nel momento in cui stavo per raggiungerli si presentava l'ostacolo che mi faceva ritardare l'obiettivo. Alla fine l'ho raggiunto comunque.

Angelo e la sua nuova vita

Dopo ho compreso che quell'ostacolo mi serviva perché se avessi raggiunto prima la mia meta non sarebbe stata la stessa cosa.

Adesso vivo questa situazione in maniera più rilassata.

Per esempio, se devo scalare una montagna so che devo affrontare le mie vertigini e la paura del vuoto. Però so che una volta raggiunta la cima potrò godere di una vista meravigliosa.

Da giovane, quando andavo al Luna Park, la prima giostra su cui salivo erano le montagne russe eppure mi terrorizzavano. Una volta salito, mi godevo le emozioni che quella giostra mi regalava come quel grande senso di libertà.

Per me è importante trovare un "appiglio" che mi dà sicurezza e autonomia per superare quella difficoltà. Non rinuncio a priori perché so che quel preciso obiettivo mi darà belle soddisfazioni.

Questo è ciò che ognuno deve fare nella vita: trovare il proprio appiglio che lo faccia sentire sicuro al 100%. Il rischio c'è sempre, devi avere il coraggio di correrlo se vuoi arrivare fino in cima perché altrimenti seduto in poltrona non si arriva da nessuna parte, resti comodo nella tua paura.

Se non provi non assapori la meraviglia che ti aspetta.

Dove contattare Angelo

https://www.facebook.com/angelo.pidala

https://emotionsophia.it/storie-di-cambiamento/angelo-pidala-un-uomo-alla-ricerca-del-senso-della-vita/Angelo Pidalà, un uomo alla ricerca del senso della vita
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